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The seminar was addressed to all artists seeking the opportunity for professional growth, examining their theatrical skills in depth.
The work took place in two different steps lasting 15 days each.
Participants, selected according to their curricula, worked on some short Samuel Beckett’s texts, among which Rockaby, Come and Go – Dramaticule, Cascando, Play and some other works chosen by the teacher to fulfill the didactic and individual needs.
The seminar was structured in a way to use the knowledge acquired during the course, and personal skills, to present a new show to the general public at the end of that experience.
Warm up and group exercises
E’ il corpo dell’attore che crea lo spazio scenico esplorandolo, lo occupa incarnandolo, lo anima
simbolizzandolo.” (A. Simon)
Participants have been guided through a series of exercises to become aware of the body state.
This session has touched the most important aspects of the actor’s training for a performance: we have explored techniques that help making our listening and concentration abilities stronger; besides, we have worked on the vocal emission and we have exercised in gaining control over our body in order to increase all the creative resources.
Text analyses and improvisation
Non ho intenzione di prendere posizione. C’è una frase stupenda in S. Agostino: ‘Non disperare: uno dei ladroni fu salvato. Non ti illudere: uno dei ladroni fu salvato.’ Questa frase ha una forma stupenda. Ed è la forma che conta.” (S. Beckett)
The text has been read in the wise of a score. Precision and rhythm are the starting points of the actor’s approach to the text reality. The topic of the text has been analysed in depth by individuals or by little groups. Improvisation, that takes place just when the actor has a perfect knowledge of his part, aims at the creative process starting in a shielded space, guiding him to the truth, an essential element for the form to come alive.
Interpretation and staging
Il personaggio è forse un vero prigioniero che recita il proprio ruolo, o forse un attore professionista. Non si sa. Non si saprà… La testa dell’uomo si immerge di nuovo nel buio e nel silenzio. Ecce Homo. Ecco l’attore, ecco il personaggio.” (da A. Simenon riguardo alla messa in scena di “Catastrofe”).
Beckett’s theatre is impossible to interpret. The story takes place from the character’s bodily state, giving the authenticity needed to touch the spectator’s imagination and sensitivity.
Every attempt to play the subtext makes the action static. In Beckett’s works gestures and lines come together, by “lines” is meant the state of the present expression.
This work sets the right condition in which the actor can find the link between speech and the authenticity of character’s body-position.
It is both an appropriation and emptying work made with great precision. Once the actor has found this link, he can strengthen the process and act.
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Catastrofi
Ottobre 2008
Il laboratorio era indirizzato agli artisti che desideravano un’opportunità di crescita professionale e di approfondimento delle loro abilità in campo teatrale.
Il lavoro si è svolto in due tranche di 15 giorni.
I partecipanti, selezionati da curriculum, hanno lavorato su alcuni testi brevi di Samuel Beckett tra i quali Dondolo, Va e Vieni, Cascando, Commedia ed altri scelti dall’insegnante in base alle esigenze didattiche individuali e del gruppo. Il laboratorio è stato strutturato in maniera da convogliare le esperienze artistiche aquisite acquisite durante il percorso e il proprio talento personale nella realizzazione di una performance di insieme che è stata presentata al pubblico alla fine del percorso.
Warm up ed esercizi di gruppo
E’ il corpo dell’attore che crea lo spazio scenico esplorandolo, lo occupa incarnandolo, lo anima
simbolizzandolo.” (A: Simon)
I partecipanti vengono guidati attraverso una serie di esercizi a prendere coscienza dello stato del corpo e ad eseguire un allenamento quotidiano. Questa sessione tocca gli aspetti piu’ più importanti della preparazione di un’attore un attore alla performance: vengono esplorate le tecniche che aiutano a potenziare le capacità di concentrazione e di ascolto, si lavora sull’emissione vocale e ci si allena a controllare e gestire il corpo per utilizzare al massimo tutte le proprie risorse creative. Il corpo è il veicolo attraverso il quale la realtà del testo diventa verità.
Analisi del testo e improvvisazione
Non ho intenzione di prendere posizione. C’è una frase stupenda in S. Agostino: ‘Non disperare: uno dei ladroni fu salvato. Non ti illudere: uno dei ladroni fu salvato.’ Questa frase ha una forma stupenda. Ed è la forma che conta.” (S. Beckett)
Il testo viene letto come una partitura musicale. La precisione e il ritmo sono i temi principali attraverso cui iniziare l’avvicinamento dell’attore alla realtà del testo. Molto spazio viene dedicato a questa fase di lavoro in cui ciascun partecipante approfondisce individualmente e in piccoli gruppi la conoscenza della materia contenuta nel testo. L’improvvisazione, che avviene solo quando l’attore ha un’ottima conoscenza del testo, mira a innescare il processo creativo in uno spazio protetto, portando l’attore a trovare la verità, elemento essenziale affinché la forma prenda vita.
Interpretazione e messa in scena
Il personaggio è forse un vero prigioniero che recita il proprio ruolo, o forse un attore professionista. Non si sa. Non si saprà… La testa dell’uomo si immerge di nuovo nel buio e nel silenzio. Ecce Homo. Ecco l’attore, ecco il personaggio.” (da A. Simenon riguardo alla messa in
scena di “Catastrofe”).
Per interpreatre interpretare il teatro di Beckett bisogna innanzitutto non interpretare. Lo stato fisico del personaggio dentro l’azione dà vita alla storia e le conferisce l’autenticità necessaria a scatenare l’immaginario, e di conseguenza l’emotività, dello spettatore. Ogni tentativo di recitare il sottotesto sotto-testo rende statica l’azione. In Beckett il gesto e la battuta vengono quasi insieme e la battuta è la manifestazione sonora dello stato presente. Il lavoro di questa sessione consiste nel creare le condizioni in cui l’attore può trovare il collegamento tra la parola e l’autenticità dello stato fisico in cui si trova il personaggio. E’ un lavoro di appropriazione ma anche di svuotamento e grandissima precisione. Una volta trovato questo collegamento, l’attore può solidificare il processo e passare alla messa in scena.
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